Facciamo la torta miascia, un dolce tipico Lombardo con pane, frutta fresca, frutta secca e cosa strana due rametti di rosmarino!!
E’ un dolce non lievitato quindi privo di lievito e comunque morbido grazie alla frutta fresca.
DIFFICOLTA’ facile | PORZIONI 8 fette di torta miascia |
GLUTINE si LATTICINI si VEGETARIANO si |
Ingredienti torta miascia
150 g pane raffermo (questo dolce contribuisce a fare lotta allo spreco)
4 dl latte intero vaccino o latte di riso
un cucchiaio di farina 00 o farina di riso per gli intolleranti al glutine
due cucchiai di farina di mais
30 g uvetta
1 uovo
una mela
una pera
un grappolino uva nera circa 90 g
la buccia grattugiata di mezzo limone
1 pizzico sale
1 vanilina
30 g burro
2 rametti rosmarino
Preparazione torta miascia
1) Tagliamo a cubetti 150 g di pane raffermo, io ho preferito del pane integrale ma potete usare quello che più vi piace.
Bagniamo il pane con 400 ml di latte caldo che può essere sostituito con del latte di riso.
Schiacciamo con una forchetta e facciamo assorbire bene il latte dopodiché lasciamo riposare finché si raffredda.
2) Mettiamo un uovo in una bacinella.
Aggiungiamo 70 g di zucchero.
Non serve montare l’uovo, come nella maggior parte delle torte, in questa ricetta serve solo per legare assieme tutti gli ingredienti difatti non è una torta lievitata ma piuttosto bassa, la morbidezza viene resa dalla frutta fresca.
3) Unire due cucchiai di farina di mais, un cucchiaio di farina 00 o della farina di riso senza glutine, una bustina vanilina, un pizzico di sale.
4) Uniamo 30 g di uvetta sultanina rinvenuta in acqua calda e sgocciolata e un grappolino di uva nera circa 90 g.
Aggiungere 1 mela tagliata a fettine sottili ed anche 1 pera tagliata a cubetti circa 40 g di gherigli di noce.
5) A questo punto impastiamo il pane con le mani per renderlo il più omogeneo possibile.
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6) Ed ecco l’ingrediente speciale della torta miascia, un rametto di rosmarino tritato fine da aggiungere all’impasto.
Per ultimo la buccia grattugiata di mezzo limone.
Foderare con carta da forno una teglia da 22 cm
Ultimo tocco finale, 30 g di burro tagliato a tocchetti piccoli, distribuiti su tutta la superficie e facciamo cuocere a 180° C per 60 minuti.
Sopra la torta miascia appena sfornata distribuiamo un rametto di rosmarino.
Torta miascia, dolce povero
I dolci poveri, come la miascia, sono sovente preparati con frutta secca o fresca, per ottenere una base zuccherina naturale: un tempo infatti lo zucchero era molto raro e lo si trovava solo sulla mensa dei ceti più ricchi.
Ne risultano razioni estremamente energizzanti, ma anche piuttosto complete sul piano nutrizionale: la frutta apporta sali minerali e vitamine.
In passato, il dolce non era come oggi consumato a fine pasto, ma in alcuni casi in sostituzione del pasto, piuttosto che come merenda, e comunque in occasioni particolari: feste e ricorrenze.
FRASE DI INCORRAGIAMENTO
“Nell’immaginario collettivo il termine “Budda” evoca spesso l’immagine di un essere sovrumano, sereno, lontano dalle cose terrene, che – attraverso la meditazione – è entrato nello stato di “nirvana”, una condizione che gli permetterà di fuggire dalle continue sofferenze del mondo, frutto di illusioni e desideri umani.
Questa immagine non riflette la vera realtà della vita di Shakyamuni, il fondatore del Buddismo che visse in India circa 2500 anni fa. Egli fu un essere umano dotato di profonda compassione che aveva rifiutato gli eccessi dell’ascetismo e dell’attaccamento ai desideri, che aveva costanti contatti con le persone e che voleva che tutti condividessero la verità alla quale si era illuminato.”
Tratto dal sito Sgi https://www.sgi-italia.org/il-budda-nella-vita-di-tutti-i-giorni-2/