latteruolo

latteruolo ricetta di Pellegrino Artusi

Il latteruolo è una ricetta tratta dal libro – La scienza in cucina- di Pellegrino Artusi che è stato il primo a raccogliere le ricette provenienti da ogni regione d’Italia nel 1891.

Il latteruolo è un dolce di origine romagnola a base di latte.

DIFFICOLTA’      difficile   PORZIONI   8 fette di latteruolo
LATTICINI             siiiiii
GLUTINE               si
VEGETARIANO   si

Ingredienti

1 litro di latte intero e fresco
140 g zucchero semolato
200 g farina 00
100 ml acqua
un pizzico di sale
2 uova intere + 4 tuorli

Prepariamo il latteruolo ricetta di Pellegrino Artusi

1) Mettiamo un litro di latte fresco di buona qualità in una pentola dal fondo spesso perché dovrà sobbollire finché si sarà ridotto della metà e ci vorrà almeno un’ora.
Anzi vi consiglio di utilizzare un frangifiamma perché la tendenza è di attaccarsi.
Ogni tanto giriamo con una frusta per rompere la pellicina che si formerà in superficie.
Quando il latte sarà ridotto aggiungiamo 140 g di zucchero e facciamo cuocere per altri 10 minuti. Attenzione qui è necessario continuare a rimestare con la frusta per evitare che lo zucchero si attacchi al fondo.

Il latte sarà più giallino e rimarrà abbastanza fluido. Facciamolo raffreddare e teniamolo da parte.

2) Prepariamo la pasta matta, così si chiama l’involucro che conterrà la crema ed è un impasto molto semplice, si fa con 200 g di farina, 100 ml di acqua e un pizzico di sale.
Si impasta per circa 10 minuti e poi si lascia riposare per circa un’ oretta in frigorifero.
Dopodiché si spolvera il piano di lavoro con poca farina e si tira a mattarello sino a ottenere una sfoglia 2/3 millimetri.
Con questa pasta ricopriamo una teglia del diametro di 20 cm ricoperta da carta da forno o unta di burro e farina.

3) Sbattiamo 2 uova intere e quattro tuorli
Poi uniamo le uova al latte condensato che dovrà essere completamente freddo.
Versiamo uova e latte nella teglia ricoperta dalla pasta matta.
Facciamo cuocere in forno statico a 180 gradi per 15 minuti poi per altri 60 minuti a 165 gradi.

Difficoltà di questa ricetta

Devo dirvi la verità, ho rifatto due volte questa ricetta.
La prima volta perché il latte si è attaccato al fondo della pentola perché la ricetta dell’Artusi indicava di mettere assieme da subito lo zucchero con il latte.
E poi la crema di latte e uova rimane fluida e quando si mette dentro la pasta matta, questa tende ad affondare nel liquido e a fine cottura rimane anche piuttosto dura e cruda.
Non voglio scoraggiarvi ma i tempi di preparazione sono anche lunghissimi sia per la riduzione del latte che per la cottura della torta.

 

E’ un dolce antico, veniva regalato dai contadini ai padroni in occasione del Corpus Domini, probabilmente utilizzavano la pasta matta perché  povera di ingredienti e quindi economica.
Al posto della pasta matta farei una base come per la mia ricetta – torta della mia nonna – se vuoi vedere la ricetta CLICCA QUI

Risultato della crema

Ragazzi/e la crema è squisita! Ed è per questo che vi consiglio di provare questa ricetta.
Cremosa, morbida, scioglievole in bocca! Fatta di ingredienti semplici che ci rimandano alla nostra infanzia quando le nonne sfornavano dolci meravigliosi.
Il sapore è abbastanza simile al creme caramel ma con la differenza che nel latteruolo si sente tutta l’intensità del latte!

Ricette con la pasta matta

La pasta matta è fatta solo con farina, acqua e poco sale e qualche volta anche olio extra vergine di oliva o vino. Senza lieviti.
E’ perfetta per le torte salate e adatta per fare strudel sia dolci che salati, molto più che la pasta brisée o la pasta sfoglia.


FRASE DI INCORAGGIAMENTO

Eroiche persone comuni che superano ogni ostacolo.

Nel Buddismo ” coraggio” non significa solo agire con audacia ma include il significato di sviluppare la saggezza di ” percepire il vero aspetto della realta” e trionfare sulle avversita’. Nella vita possiamo incontrare una serie infinita di sfide impreviste e spaventose difficolta’, come problemi economici o di relazioni, malattie, incidenti e persino la morte. Le tempeste del karma possono farci precipitare nella disperazione, ma aprendo gli occhi della fede e ” percependo il vero aspetto della realta’ ” capiamo che abbiamo innato lo stato vitale indistruttibile della Buddita’ e che, recitando Nam – myoho – renge – kyo,’ possiamo superare ogni difficolta’ e raggiungere una condizione di autentica felicita’ e soddisfazione.

Per questo nella Soka Gakkai vediamo tante storie di rivoluzione umana nelle quali i membri affrontano di petto ogni sorta di dolorose e difficili realta’.

La nostra organizzazione brilla della luce di innumerevoli eroiche persone comuni che hanno affrontato con coraggio le sfide e gli ostacoli della vita senza autocompatimenti, paura o esitazione, recitando Daimoku e lottando duramente per realizzare la vittoria. In tutto il mondo i campioni e le campionesse della trasformazione del karma – campioni e campionesse di fortuna e benefici – stanno lavorando attivamente per kosen – rufu esprimendo il loro potenziale unico in accordo con il principio buddista del ” ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico” ( cfr. Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 47).

Ogni essere umano e’ un nobile e coraggioso Bodhisattva della Terra che ha deciso di battersi nella lotta condivisa di maestro e discepolo.

Buddismo e Società n 193

 

Lascia un commento