prugne con pancetta sopra crostata salata

Prugne con pancetta sopra una crostata salata

Un antipasto sfizioso con le prugne e pancetta croccante

Impariamo a fare l’impasto della crostata salata che è molto più leggera della pasta brisè e della sfoglia che sono ricche di burro.
A deliziare il palato il dolce della prugna e il gustoso sapore della pancetta al forno.

DIFFICOLTA’   facile PORZIONI per 3 persone
VEGETARIANO no           GLUTINE si         LATTICINI  si

INGREDIENTI DELLA CROSTATA SALATA CON PRUGNE E PANCETTA
150 g farina 0 + altra per lavorare
150 g farina di semola
120 ml di acqua fredda
40 g di olio girasole spremuto a freddo
1/2 cucchiaino di sale

PER IL RIPIENO
700 g patate lessate
80 g formaggio parmigiano
12 prugne secche
12 strisce di pancetta
un mazzetto di erba cipollina
poco rhum
poca noce moscata
1 cucchiaino di sale

poco burro e farina per la teglia

 

PREPARARE LA CROSTATA SALATA CON PRUGNE E PANCETTA

1) Setacciamo i due tipi di farina in una bacinella poi aggiungiamo mezzo cucchiaino di sale, l’olio di girasole e
l’erba cipollina tagliata fine infine l’acqua fredda e amalgamiamo.
2) Quando la farina avrà assorbito tutti i liquidi passiamo a lavorare sul piano di lavoro.
3) Lavoriamo finché l’impasto risulta morbido e vellutato, almeno 10 minuti.
4) Mettiamo l’impasto in una bacinella, copriamo con una pellicola a lasciamo riposare 1 ora.
Sapete perché bisogna far riposare l’impasto? 

 

PREPARARE IL RIPIENO DELLA CROSTATA SALATA CON PRUGNE E PANCETTA

1) Sbucciamo 700 g di patate, tagliamole a pezzettoni e facciamole lessare in acqua salata, dopodiché passiamo al passa-tutto
o allo schiaccia patate.
2) Battiamo un uovo con un cucchiaino di sale, aggiungiamo 80g di formaggio parmigiano e della noce moscata a piacere.
Mischiamo le patate all’uovo e formaggio.
3) Imburriamo una teglia di circa 35 x 11 e infariniamola leggermente.
Se non vogliamo usare il burro possiamo utilizzare della carta da forno.

 

TIRARE LA PASTA

1) Schiacciamo la pasta con le mani, infariniamo il piano di lavoro e cominciamo a tirare la pasta con il mattarello sino a ottenere una sfoglia sottile e delle dimensioni della teglia, cioè stretta e lunga.
2) Avvolgiamo la pasta sul mattarello e adagiamola sulla teglia. Togliamo la pasta in eccesso.
Bucherelliamo il fondo con i rebbi. Sapete perché bisogna fare dei buchi?
3) Riempiamo la crostata con le patate, compattiamo, livelliamo e facciamo cuocere a 180° C per 35 minuti.

 

PREPARARE LE PRUGNE E PANCETTA

1) Mentre la crostata sta cuocendo versiamo 2 cucchiai di rhum sopra le prugne, mischiamo e lasciamo insaporire.
2) Dopo circa 10 minuti avvolgiamo ogni prugna con  una striscia di pancetta.

 

ULTIMA COTTURA
1) Tiriamo fuori la teglia con la crostata e dividiamola in tre parti uguali, in ogni porzione adagiamo 4 prugne.
Rimettiamo in forno a 210° C e continuiamo a cuocere per altri 10 minuti o finché la pancetta risulta croccante.
Le prugne e pancetta sopra la crostata vanno servite calde.


Quando lavoriamo la farina con l’aggiunta di acqua e azione meccanica come quella di impastare, si sviluppa il glutine che rende gli impasti elastici e quindi instabili cioè che tendono ad allungarsi ma anche a ritirarsi nel caso di una cottura.
E’ buona abitudine lasciare riposare gli impasti che abbiamo lavorato vivacemente e che hanno farine forti, con tante proteine come quelle per il pane o certi dolci che devono lievitare tanto. Per approfondire il discorso delle farine vai al mio post qui

 

Si usa bucherellare il fondo degli impasti per due motivi: il primo per facilitare la fuoriuscita di umidità, il secondo per non far gonfiare gli impasti durante la cottura.


FRASE DI INCORAGGIAMENTO

“Nel settembre 1958, un anno dopo la dichiarazione di Toda, scrissi un saggio intitolato “Come uscire dalla casa che brucia”, nel quale facevo riferimento alla parabola del Sutra del Loto sui tre carri e la casa che brucia. Secondo la parabola, la casa di un uomo ricco improvvisamente prende fuoco ma, siccome è molto vasta, i figli che si trovano all’interno non si rendono conto del pericolo e non mostrano sorpresa né paura. Allora l’uomo escogita un modo per farli uscire di loro spontanea volontà e salvarli dall’incendio. Citando questa parabola sottolineai che qualsiasi utilizzo di bombe atomiche o all’idrogeno sarebbe stato un atto di suicidio per il pianeta – l’autodistruzione collettiva dell’umanità – e che, costituendo queste armi una grave minaccia per la gente di tutte le nazioni, avremmo dovuto trovare insieme un modo per uscire dalla “casa che brucia”, il nostro mondo minacciato da un pericolo senza precedenti.19 Come indica questa parabola, il punto cruciale è agire per salvare tutte le persone da questo pericolo.”  Daisaku Ikeda

tratto dal sito https://www.senzatomica.it/scritti-ikeda/verso-nuova-pace-disarmo-un-approccio-centrato-sulle-persone/

 

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