rotolo di patate

Rotolo di patate, ricetta della mia nonna abruzzese

Ho avuto due nonne, una emiliana e l’altra abruzzese.
La nonna abruzzese si chiamava Marietta e usava appena poteva l’ingrediente che lei adorava: il pecorino, lo avrebbe utilizzato anche per fare le ferratelle* che è un tipico dolce di quella regione.

Quello che vi propongo oggi non è il solito rotolo di patate
con la mozzarella filante ma un rotolo che si può gustare anche da tiepido.

Ingredienti principali? patate e..pecorino!
La mia nonna sarebbe stata contenta!

DIFFICOLTA’       facile  PORZIONI  per 8 persone
LATTICINI                      si
GLUTINE                        si
VEGETARIANO             si

Ingredienti

500 g patate
1 albume di gallina felice
2/3 cucchiai di pan grattato ( facoltativo e sostituibile con farina di riso senza glutine)
50 g pecorino stagionato

 

per il ripieno

200 g spinaci gelo
90 g ricotta dura di pecora
1 tuorlo di gallina felice
1 cipolla o un porro o cipollotti freschi

 

Prepariamo il rotolo di patate

 

1) Pesiamo 500g di patate crude e facciamole lessare possibilmente con la buccia
così la purea sarà meno acquosa.
Il tipo di patata sceglietelo voi: vecchie, nuove, pasta bianca, selenella..
mia nonna era fissata con quelle abruzzesi e comprava rigorosamente solo quelle del Fùcino.

2) Aggiungiamo un albume alle patate schiacciate,
dopodichè mettiamo anche 50 g di pecorino grattugiato e amalgamiamo
se l’impasto dovesse risultare troppo molle basta aggiungere 2/3 cucchiai di pan grattato.
Mescoliamo bene e lasciamo raffreddare. Occupiamoci ora del ripieno.

3) Quando gli spinaci saranno scongelati aggiungiamo una cipolla tagliata a fettine e facciamo stufare.
Al posto della cipolla possiamo utilizzare un porro oppure dei cipollotti freschi e cuociamo finché la cipolla sarà appassita.
Mettiamo gli spinaci in una ciotola e uniamo un tuorlo d’uovo  e 90 g di ricotta dura di pecora. 

Attenzione!

La ricotta è molto molto saporita, non aggiungiamo il sale finché non abbiamo amalgamato bene perché potrebbe diventare troppo salato.
Dopo che abbiamo mescolato, assaggiamo e semmai aggiungiamo del sale!

4) Adesso riprendiamo le patate. Prima di tutto ungiamo leggermente della carta da forno poi le distribuiamo cercando di formare un rettangolo di 30 cm per 20 cm
Distribuiamo gli spinaci ormai freddi sopra le patate facendo attenzione a lasciare i bordi liberi.

5) Avvolgiamo la parte più stretta su se stessa, delicatamente, aiutiamoci con la carta da forno
Ecco come dovrebbe risultare il nostro rotolo di patate.
Sistemiamo le “magagnette” cioè sigilliamo i bordi, lisciamo qua e là.
Facciamolo rotolare su è giù un paio di volte per uniformare la rotondità
Incidiamo leggermente il rotolo di patate con un coltello.

Questo lavoro qua serve solo come decoro perché cuocendo formerà un bel motivo geometrico. Era l’unica cosa che mia nonna mi lasciava fare e dovevo stare attenta perché se facevo le righe storte si arrabbiava tantissimo.

Cuociamo in forno ventilato per dare maggiore croccantezza alla patata a
200°C per 30 minuti

Con che cosa servire il rotolo di patate

Il risultato è un rotolo sfizioso, saporito che possiamo servire caldo ma anche tiepido.
Può essere servito come antipasto oppure come un secondo in tutti i casi piacerà a tutti.
Io vi consiglio di servire il rotolo di patate con una misticanza fresca oppure un’insalata di pere con una vinagrette ai lamponi.

Ferratelle

Le ferratelle sono un dolce tipico abruzzese e si fanno con uno stampo in metallo.
Questa la ricetta della mia nonna CLICCA QUI

ferratelle

 


FRASE BUDDISTA DI INCORAGGIAMENTO

Io sono come mi comporto.
Non “come vorrei essere” ma come penso, parlo e agisco.
Io sono il risultato dei miei pensieri. Sono la verità che esprimono le mie parole. Sono la somma dei miei gesti, di tutti i miei gesti, giorno dopo giorno.
È una fortuna essere nati come esseri umani.
Ecco: non approfittare di questo immenso onore è la perdita più grande.
Vivere può essere una cosa bellissima. Vivere, e farsi sorprendere: ogni giorno come fosse il primo.
La vita ne contiene tanti di giorni. Ogni giorno contiene centinaia di migliaia di istanti. E in ognuno di questi istanti posso dire sì o no alla vita. Dire sì al fatto che a ogni causa corrisponde un effetto, sì all’idea di usarla per creare valore, sì a cambiare e sentire gli altri nel mio orizzonte di vita. Oppure dire no. Dire no all’idea che la vita è eterna. No, e scegliere i pensieri più bassi, le parole meno rispettose, le azioni più violente.
No perché si può essere buddisti e comportarsi come se non lo fossimo.
Il presidente Ikeda dice che ci troviamo di fronte a un bivio.

«O crediamo che la natura di Budda esista in ogni persona e costruiamo una civiltà della nonviolenza, oppure lasciamo che l’oscurità e l’ignoranza nostra e altrui ci ottenebrino e scegliamo la violenza della barbarie. […] Io sono convinto che la strada per contribuire alla pace su scala mondiale sia seguire il Buddismo del “comportamento da essere umano”» (MDG, 2, 165).

Buddismo e Società 117
di Gianna Mazzini

SGI

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